mercoledì 23 gennaio 2013

Tracce di miele

<<Quando sarò capace di dirti...>>
"Questo fu il messaggio che lasciò sul tavolo della cucina. L'avevano scelta insieme, interamente bianca con un solo particolare, quel tavolo, rosso laccato. Sempre lucido tranne dopo la colazione perché lei era solita farla con fette biscottate e miele e quello, si sa, lascia sempre delle tracce. Lui aveva pazienza, tanta, e ripuliva quel miele come faceva quando le accarezzava il viso. L'avrebbe fatto anche quella mattina ma non trovò né il miele né la moka pronta ma quel messaggio  <<Quando sarò capace di dirti...>> scritto sui fogli utilizzati per la lista della spesa, era evidente l'avesse scritto di fretta, quel messaggio.
Lei si alzava sempre molto prima di lui, almeno un'ora, e organizzava il possibile facendo attenzione a non disturbare i suoi ultimi scampoli di sonno, a meno che non era in astinenza da coccole e allora lo svegliava, facevano l'amore e andava a prendere il treno e la colazione la saltava o la faceva al bar vicino alla stazione.
Non capiva il senso di quel messaggio, non capiva molto appena sveglio. Ancora assonnato preparò il caffè e lo mise sul fuoco e rimase fermo a guardare la fiamma. Provava a pensare ma non gli veniva in mente nulla.
è vero, la sera prima avevano avuto una discussione ma nulla di grave insomma. Era una classica discussione tra due che vivono insieme da poco. Dicono sia normale litigare all'inizio se si vuole stare insieme. Organizzare gli spazi e non sentirsi invasi. Sempre questo era ma dovevano solo prendere le misure. Il caffè era pronto. Prese la tazzina, lo versò e tutto accadeva con una lentezza assurda e con un silenzio che non era familiare, mise il solito pizzico di zuccherò ma girò a lungo. Continuava a fissare il nulla e decise di bere quando il rumore del cucchiaino iniziò ad essere fastidioso perché raschiava il fondo e non ciondolava più sulle pareti.
..."
da Ero solo abituato a me stesso di Airoldo Fortuna ed LaBe

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